Entriamo direttamente dentro la Residenza Doria Pamphilj che sorge all’interno del Borgo Ripa, un complesso recentemente restaurato. L’ascensore ci conduce al 4° piano e, una volta aperte le porte, veniamo travolti dalla bellezza: siamo sulla terrazza, grande protagonista del locale.
L’atmosfera elegante ma non troppo formale ci mette subito a nostro agio grazie anche a Daniele, maître del ristorante, il quale ci fa intendere – da abilissimo oratore quale è – che ci accompagnerà per il resto della serata.
Di sera, impossibile non farsi trascinare dai colori soffusi della città che si intrecciano con quelli di Ego Bistrot. Oltre la splendida terrazza, però, il locale possiede un interno molto raffinato e minimal dal quale si può scorgere lo chef, Andrea Quaranta che, dirigendo abilmente la sua brigata, si muove sapiente all’interno della cucina dalle pareti vetrate: gesti armoniosi accompagnano l’uscita dei piatti.
La nostra scelta ricade sul meno degustazione “Ego Tasting” che ripercorre, quasi in lungo e in largo, le diverse tradizioni regionali italiane, per abbracciare il più possibile, le diverse territorialità del nostro Paese.
Iniziamo dal crudo di ricciola con stracciatella, peperone e arachidi: un piatto che è frutto di una ricerca meticolosa del perfetto equilibrio tra sapore delicato della ricciola, il colore del peperone e la consistenza dell’arachide.
All’improvviso, un cambio di rotta e arriva uno dei piatti più “discussi” – così ci raccontano – all’interno di questo menu: è la terrina di coniglio con porcini e olive taggiasche. Capiamo, dal primissimo assaggio, il perché di questa controversia: il sapore è sì – naturalmente – abbastanza forte (la materia prima, d’altronde, non mente) ma è proprio questa sua genuinità, unita alla cottura che rende morbida la carne, che mantiene il tutto stimolante al palato. A dir poco sorprendente, non solo per noi questo piatto non può che essere considerato un capolavoro dello chef ma, aggiungiamo, che è uno dei piatti imprescindibili del menu.
A questo punto lo chef decide di far rilassare (ma non troppo) il palato, e propone, in successione, l’astice con bisque e liquerizia. In realtà, questo è stato il piatto che ci ha portato fin qui. Immaginavamo che potesse essere la celebrazione dell'evento culinario del locale in sé. Ma ha superato perfino le nostre aspettative. Non è facile descrivere la maturità di questo piatto. Bisogna provarlo.
Torniamo, di nuovo, ai sapori abbastanza decisi: ecco che giunge il tortello di caprino con barbabietola rossa e cipollotto alla vaniglia bourbon. Una volta in bocca, il tortello è una vera e propria esplosione. La pasta mantiene la giusta croccantezza per lasciare poi spazio al cuore di caprino, vero protagonista.
Eccoci al primo: veniamo spiazzati da un risotto cozze, rucola, ricci di mare e pecorino: il mix pesce e formaggio non delude ma, anzi, esalta il sapore del mare nel piatto. Per gli amanti dei crostacei, è un’esperienza da fare.
In pompa magna arrivano le cappesante arrostite con pappa al pomodoro, kimchi di cetriolo e aglio nero. Il cucchiaio scivola dolcemente nella rosso della pappa per accogliere in tutta la sua delicatezza la capasanta. In bocca, il sapore è morbido e dolce e i sensi si rilassano.
Siamo giunti, finalmente, al dolce: ecco che arriva “Ego 40”, un dolce con pere e cioccolato bianco, biscotto al foie gras e pepe nero. Un dolce importante, insolito, con sensazioni contrastanti ma sicuramente molto ricco e cremoso.
Ci fanno, poi, assaggiare anche la seconda proposta di dolce: Yogurt, pesche al basilico e cioccolato al forno. Molto delicato e fresco, è un piatto che sembra un quadro.
A fine cena, lasciatevi coccolare da Daniele Cecchi che vi proporrà la sua carta di vini, bollicine, rum, gin e whisky fatta di nomi molto conosciuti e di qualità.
Vicolo del Canale, 14 - Roma +39 3925702096 http://www.egobistrot.it/